D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


sabato 25 gennaio 2014

MUOS: La guerra è servita

Montata la prima parabola del MUOS, oggi 24.1.2014
Mon­tata la prima para­bola del MUOS, oggi 24.1.2014
Que­sta mat­tina, poco dopo mez­zo­giorno, è stata innal­zata la prima para­bola del MUOS, il sistema bel­lico sta­tu­ni­tense che ser­virà per la guerra totale auto­ma­tiz­zata mediante droni ed elet­tro­nica, per­met­tendo agli USA di col­pire e por­tare morte e distru­zione a loro pia­ci­mento senza nep­pure più rischiare qual­che pro­pria vita umana. Quelle altrui — ovvia­mente — non contano.
Pro­ce­dono a pieno ritmo i lavori per la costru­zione del mega impianto di antenne satel­li­tari all’interno della base Usa di Niscemi: ieri mat­tina c’è stato l’arrivo della grande gru, che oggi è ser­vita per sol­le­vare la prima para­bola. Nei pros­simi giorni le altre due. Poi le prove d’accensione. Poi l’uso. Era que­sto l’ultimo tas­sello, il resto del sistema è già pronto ed attende le para­bole in Con­trada Ulmo per andare a regime.
Que­sto evento ha una sua impor­tanza sim­bo­lica, anche se era ampia­mente atteso e non cam­bia nulla per quanto riguarda la lotta NOMUOS: il pro­blema per gli ame­ri­cani, e per i loro servi che garan­ti­scono l’ordine pub­blico, sarà man­te­nerle accese.
L’opposizione al MUOS con­ti­nuerà con una inces­sante bat­ta­glia giu­di­zia­ria, sup­por­tata dai nostri dati tec­nici, e dalla lotta non­vio­lenta ma ferma della popo­la­zione. Fino a quando gli USA valu­te­ranno che i costi per restare saranno più alti di quelli per andar­sene. Un amico avvo­cato oggi ha com­men­tato, davanti alla foto della prima para­bola: “Costerà loro di più quando le dovranno smon­tare”. E’ que­sto il giu­sto spirito.
Con­tra­ria­mente ai nostri gover­nanti grandi e pic­cini, ed ai loro servi, gli sta­tu­ni­tensi non hanno in ballo la pro­pria cre­di­bi­lità o la pro­pria car­riera poli­tica, non devono a tutti i costi rea­liz­zare l’opera per sod­di­sfare i pro­pri clien­tes e i pro­pri padroni: i padroni sono appunto loro.
La lotta NOMUOS è e deve essere diretta con­tro — appunto — il MUOS, che costrui­scono e gesti­ranno gli USA. I vari manu­ten­goli e servi scioc­chi, più o meno ubbi­dienti o ambi­gui, nazio­nali e locali, non con­tano: sono solo cani da guar­dia, ma non hanno alcuna impor­tanza reale.
Su di loro, tut­ta­via, cadrà la respon­sa­bi­lità morale di tutte le vit­time delle pros­sime guerre che il MUOS per­met­terà. Gover­nanti nazio­nali, gover­nanti locali, scien­ziati e tec­nici al loro ser­vi­zio, chiun­que abbia per­messo con l’azione o l’inazione quanto sta acca­dendo, avrà le mani spor­che di san­gue: su di loro cada la male­di­zione di tutte le per­sone di pace.

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