D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 13 agosto 2013

ADHD Come drogare i bambini

 
di Tim O’ Shea – trad. Luciano Gianazza

Adhd in ItaliaHo iniziato a scrivere articoli sull’ADHD (un presunto disturbo dell’apprendimento dovuto a iperattività spesso diagnosticato ai bambini) quando appena una manciata di Italiani sapeva che cos’era. Ne avevo parlato con dei genitori di bambini in età scolare e nessuno di loro ne aveva mai sentito parlare. Quando spiegai a loro di cosa si trattava rimasero increduli. Nel 2000 ho creato un sito tematico sull’ADHD ma era troppo presto perchè potesse interessare il pubblico italiano. Ma ora i tempi sono maturi perchè il metilfenidato, la droga che a detta della psichiatria dovrebbe curare l’ADHD, ormai è alle porte. Nel 1989 il metilfenidato era stato ritirato dal mercato italiano ma nel 2000 il Ministero della Sanità ha richiesto espressamente alla ditta produttrice, la multinazionale Novartis, (fatturato nel 2003, oltre 24,8 miliardi di dollari.) di intraprendere i passi necessari per immetterlo sul mercato italiano. Quello che l’impero farmaceutico, tramite i suoi devoti collaboratori, sta preparando in Italia è un attentato alla salute di milioni di bambini al fine di instaurare un mercato da migliaia di miliardi. Ho osservato le tappe dello stesso progetto messo in atto negli USA che ha creato milioni di bambini assuefatti al metilfenidato, una sostanza catalogata nella stessa classe della cocaina. Il sapere cosa effettivamente sta succedendo al di là della patina falsa dell’amorevole cura per la salute dei bambini è il primo passo per evitare una catastrofe. Poi occorrono le azioni a difesa dei nostri bambini.

E’ in corso una ricerca da parte dell’Istituto Scientifico Eugenio Medea che viene definita da chi la conduce, il Dr. Massimo Molteni, come la più vasta indagine in Italia sulla “Psicopatologia dello sviluppo del linguaggio e dell’apprendimento” su ragazzi delle scuole medie in varie città campione. Naturalmente si scoprirà che moltissimi bambini sono affetti da patologie e che saranno curate con farmaci e psicofarmaci, anche se la rassicurazione più comune che incontrerai sarà che prima di arrivare al farmaco ci saranno tutta una serie di esami da fare e che il tutto avverrà sotto stretto controllo medico ecc. ecc., il tutto ben descritto con l’incomprensibile linguaggio scientifico – spazzaturale. Ma il risultato finale sarà che alla fine la pillola molti bambini l’ingoieranno con grande sfregamento di mani dei beneficiari…. che non sono i nostri bambini.

Una ricerca dovrebbe essere fatta con lo scopo di verificare se ciò che è oggetto di tale ricerca esiste oppure no. Se cerchiamo petrolio in un’area definita, dopo aver fatto i dovuti esami sapremo se c’è il petrolio oppure no. Ma con una ricerca sulle patologie dell’apprendimento è sicuro al 100% che troveranno molti bambini “malati” perchè i metodi usati servono a etichettare bambini normalissimi come mentalmente disturbati. Lo scopo è vendere tonnellate di pillole.
Luciano Gianazza

Segue l’articolo di Tim O’ Shea

Ognuno può sentirsi leggermente depresso di quando in quando. E’ una cosa ordinaria. La nostra attenzione può vagare, ci distraiamo, possiamo avere difficoltà a portare a termine un impegno. E allora? E’ la vita! Ma per convertire queste esperienze quotidiane in malattie che possono essere comparate al cancro o al diabete, reali entità mediche, occorre un marketing efficace e incredibile maestria.

Occorre una nuova malattia, ma non abbiamo il tempo necessario per scoprirne una? Nessun problema. Abbiamo la più potente macchina di marketing mai esistita nella storia dell’uomo. Possiamo creare una malattia quasi dal nulla. Ma non sarà una vera malattia. Sarà un termine che raccoglie una serie di caratteristiche che vengono fatti passare per sintomi e in quanto sintomi necessiteranno di una cura.

Tim O’ Shea quando iniziò a fare ricerche sul soggetto, istintivamente dubitava dell’esistenza dell’ADHD, e questo fin dalla prima volta che ne aveva sentito parlare. La cosa gli sembrava molto sospetta. Si chiedeva perchè l’ADHD esisteva solo negli USA e non in Scandinavia, non in Olanda, non in Francia, non alle Fiji, e non in Giappone. Era una malattia che rispettava i confini geografici? Da dove è saltata fuori così all’improvviso dal nulla fino a diventare in pochi anni una parola di pubblico dominio? Come dice Jack Nicholson, avendo a che fare con una questione fondamentale, seguendo il filo del denaro di solito ti porta più vicino alla verità.

Un’occhiata anche superficiale alla multi-miliardaria (in dollari) industria del Ritalin ci farà rizzare le antenne. Quello a cui Tim non era preparato era l’odiosa sistematica aggressione ai bambini e i vantaggi suddivisi fra così tanti giocolieri: genitori, insegnanti, psichiatri, personale scolastico, lobbisti, l’impero farmaceutico – una dinamica contorta che ha preso vita per suo conto e ha avvolto la coscienza della gente con il linguaggio senza senso e inconcludente della scienza spazzatura. Se si avesse tempo illimitato, allo scopo di mettere il presente articolo nella giusta prospettiva, sarebbe opportuno fermarsi e leggere o rileggere due classici: 1984 di George Orwell e Brave New World di Aldous Huxley. Ogni tanto occorre ricordare la capacità dell’uomo di agire con calcolata perfidia e di mantenere la verità così ben nascosta quando sono in gioco grandi ricchezze.

Fare una ricerca sull’ADHD è una rivelazione: migliaia di articoli e siti web appaiono sullo schermo, 99% dei quali ripetono a pappagallo lo stesso stancante, riciclato spot sulla sicurezza, efficacia e necessità di intervento con i farmaci per “controllare” questa “nuova” “epidemia”. La maggior parte sono costituiti da una o due pagine, senza alcun riferimento, infondate, che dicono le stesse cose in circolo, quasi capaci di fare credere che l’ADHD esista realmente, dal modo in cui scrivono le “vittime”.

Solo con la persistenza si può venirne fuori con qualcosa di concreto. Dopo aver risposto alla domanda che segue si può sostenere un nuovo punto di vista che è coerente, e a mio giudizio evidente.

Che cos’è esattamente l’ADHD?

Adhd - RitalinIl Disturbo da Deficit dell’Attenzione, secondo l’Associazione Psichiatrica Americana, da quì in avanti menzionata con il suo acronimo, APA, è una malattia recente che affligge presumibilmente quasi 5 milioni di bambini americani, ragazzi prevalentemente giovani. (La cifra è stata riscontrata nel 2000, ora sono molto di più). L’ADHD è caratterizzato generalmente da iperattività, con tendenza a muoversi nervosamente sulla sedia, esplosioni di grida, difficoltà d’apprendimento, e comportamento generalmente indisciplinato. È forse l’unica malattia nella storia americana che può essere diagnosticata legalmente da persone senza alcuna credenziale medica, quasi da chiunque, includendo insegnanti, consulenti scolastici, assistenti, direttori, allenatori, e pure genitori. Non esistono esami di laboratorio, esami del sangue, analisi al microscopio, o prove diagnostiche definitive per l’ADHD. Nessun consistente fondamento genetico o lesioni neurologiche organiche, o qualsiasi cambiamento fisico verificabile sono mai stati identificati come causa di ADHD.

Non c’è alcuna prova scientifica oggettiva che la malattia esista. Al contrario, prove schiaccianti evidenziano che l’ADHD è stato inventato nel 1980 dall’Associazione Psichiatrica Americana allo scopo di rafforzare la posizione della sua fallimentare professione. Il mondo politico e economico hanno preso quasi immediatamente il comando, vedendo un modo per stanziare miliardi di dollari per farmaci e onorari professionali per “combattere ” la nuova “epidemia”. Leggendo qualsiasi cosa sull’ADHD, è essenziale tenere in mente un concetto fondamentale: l’ADHD non è un’entità medica: è politica e economica.

Ho scoperto presto di non essere il solo ad avere questa sensazione:

“L’ADHD non esiste. Questi bambini non hanno alcun disturbo.” Dr. Thomas Armstrong, PhD – “The Myth of the ADD Child”

“Sia la FDA che la DEA hanno riconosciuto che l’ADHD non è una malattia, nè organica ne biologica.” Dr. Fred Baughman – “The Future of ADD”

“Abbiamo inventato una nuova malattia, con il benestare della medicina, e ora dobbiamo ripudiarla. Diane McGuiness – “The Limits of Biologic Treatment for Psychiatric Distress”

“La ricerca non conferma l’esistenza della sindrome dell’ADHD — Non c’è alcuna giustificazione medica, neurologica, o psichiatrica per la diagnosi di ADHD.” Peter Breggin, MD – Toxic Psychiatry p 281

“Siete preavvertiti che l’ADHD non è una malattia reale, ma piuttosto un’illusione di malattia inventata, di uno strumento di mercato.” Fred Baughman, MD

Perché è comparso l’ADHD?

Per rispondere a questa domanda, è necessario dare un breve sguardo all’Associazione della Psichiatria Americana del secolo passato. Nel suo notevole lavoro, “A Dose of Sanity”, lo psichiatra Sidney Walker offre un riepilogo storico chiarificatore sulla professione della psichiatria durante i passati 150 anni.

Gli psichiatri sono dottori in medicina che si specializzano in disturbi mentali. Tradizionalmente, studiano cause, organiche e fisiche come tumori al cervello, infezioni, e altre malattie che potrebbero avere una componente psicologica.

Il padre della psichiatria americana era Benjamin Rush, un firmatario della Dichiarazione di Indipendenza. Il suo libro “Le Malattie della Mente” pubblicato nel 1812, trattava delle cause biologiche della malattia mentale. In altre parole, a quel tempo, la malattia mentale è stata vista generalmente come il risultato di un’altra malattia, come la tubercolosi, la sifilide, o un tumore.

Nell’800, psichiatri come Griesinger, Alzheimer, e Kraeplin si sono concentrati sull’anatomia del cervello e le irregolarità delle cellule nervose come causa di disordini mentali. Per più di un secolo gli psichiatri hanno cercato le cause fisiche sottostanti della malattia mentale.

Lo studio al microscopio di fette di cervello è stato impiegato da psichiatri di fama mondiale come Adolph Meyer verso la fine degli anni ’30, cercando lesioni al cervello che potevano essere collegate ai problemi mentali.

Questo approccio scientifico venne gradualmente abbandonato con l’avvento e la diffusione su larga scala dei concetti di Sigmund Freud intorno al 1940. Le idee di Freud sulla sessualità e sulla mente inconscia hanno avuto un impatto notevole sullo studio della mente umana, e per la prima volta il cervello venne lasciato fuori dalla scena. I processi delle malattie fisiche non furono più considerati come il primo indirizzo dove cercare la causa delle malattie mentali. La psicologia freudiana si è concentrata sulla mente, intesa come separata dal cervello. Per la prima volta nella sua storia, la psichiatria non fu più sotto la guida di medici ordinari. Gli psicologi presero il controllo del campo, concentrando l’attenzione sulla “psiche”. La maggior parte delle malattie mentali, dicevano, derivano da eventi avversi, come traumi dell’infanzia, relazioni con i genitori, e esperienze nei primi anni. Non era mai successo che una specialità medica venisse assunta da operatori non prettamente medici. Questo è stato un errore da cui gli psichiatri ci hanno messo 40 anni per riprendersi.

Negli anni ’50 e ’60 abbiamo visto la crescita della psicoanalisi: i medici del colloquio. Le loro speranze per curare le malattie mentali risiedevano nella psicoterapia. Sidney Walker attribuisce il declino della psichiatria anteriore al 1980 al fallimento della psicoanalisi e della psicoterapia nel dare quanto promettevano. Tutto sommato non hanno ottenuto risultati apprezzabili. Secondo il Dr. Walker la ragione risiede nel non aver minimamente considerato la possibilità che la malattia mentale potesse anche avere cause biologiche e organiche. La professione aveva abbandonato le sue radici, che ritenevano che la malattia mentale fosse generalmente “una reazione a” un disturbo fisico sottostante di qualche tipo. Avevano barattato un approccio scientifico con uno non scientifico.

Gli anni ’70 videro l’insorgenza del precursore dell’ADHD: il Disturbo Cerebrale Minimo, con gli stessi puntelli pseudo-scientifici per l’ADHD e vaghi fondamenti sostenuti dalle case farmaceutiche per puntare a un nuovo mercato vulnerabile suscettibile al “trattamento”. Lo psicologo personale di Nixon, il Dr. Hutschnecker, nel 1970 compose un famoso memorandum in cui raccomandava la verifica di massa dei bambini allo scopo di accertare possibili schemi di comportamento “pre-delinquenziale”. Sebbene il memorandum venne discreditato dall’APA stessa, onde evitare di venire accusata di complicità in una operazione che se attuata le avrebbe portato enormi benefici economici, il sostegno politico crebbe con un effetto a valanga e divenne il fulcro per la linea di condotta per il decennio successivo. Le nuove parole magiche erano disabilità e solidarietà. Era giunta l’alba dell’era della Vittima Professionista.

La storia è raccontata nei dettagli e con chiarezza nel libro di Peter Schrag The Myth of the Hyperactive Child . Non essendo riuscita la riforma delle istituzioni mal funzionanti, il nuovo gioco diventò riformare l’individuo. Senza alcun fondamento scientifico, nuove parole sono entrate in uso come “Dislessia” “pre-delinquente” e “incapace di apprendere”. Nel 1995, più del 50% dei bambini americani è stato identificato come affetto da difficoltà nell’apprendimento o ADHD! Schrag descrive come un intero impero di potere sociale, didattico, politico, medico, e economico è sorto in pochi anni. Gli studi scientifici più scadenti sono stati messi insieme, finanziati dalle aziende farmaceutiche, a sostegno della nuova politica del diritto dello stato di definire emozioni e comportamenti “normali”. Sebbene la maggior parte di questi studi alla fine siano stati discreditati, sono comunque serviti per porre le fondamenta di una “documentazione scientifica” analoga durante gli anni ’80, nella quale l’anticonformismo è diventato improvvisamente una condizione medica che necessita di essere curata.

Durante gli anni 70, la gente si rivolgeva al medico di famiglia, allo psicologo, agli assistenti sociali, sacerdoti, e consulenti matrimoniali per i loro problemi, ma nessuno prescriveva farmaci per piccole lamentele. Con il passare degli anni gli psichiatri non riuscivano a attrarre pazienti volontari, semplicemente perché la necessità, se pur discutibile non era percepita dalla maggior parte della gente.


http://www.medicinenon.it/adhd-la-sindrome-inventata

Nessun commento:

Posta un commento

In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie