D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 22 maggio 2013

Più casi di narcolessia a causa dei vaccini H1N1?


Si addormentano mentre stanno parlando, davanti al semaforo rosso, prima di attraversare la strada o davanti al piatto di pasta calda




BERNA - Sempre più giovani soffrono di narcolessia. Secondo diversi esperti, è anche a causa del vaccino contro l’influenza suina.
Si addormentano mentre stanno parlando, davanti al semaforo rosso, prima di attraversare la strada o davanti al piatto di pasta calda. Questa malattia misteriosa si chiama narcolessia. A livello popolare è anche chiamata malattia del sonno. In Svizzera, tra 1 000 e 2 000 persone ne soffrono. Il sintomo più evidente: addormentarsi di giorno nelle situazioni più impensabili.
Negli ultimi tre anni, il numero di giovani affetti di narcolessia è aumentato vertiginosamente. Dal 2009, in Svezia e Finlandia, sono stati registrati dieci volte più casi. «Ma questo incremento si osserva anche in Svizzera. Possibilmente l’aumento è legato al vaccino H1N1», spiega Johannes Mathis, responsabile del centro per il sonno dell’ospedale Inselspital di Berna. Il vaccino contiene tra l’altro sostanze a base di streptococchi. "Per alcune persone, in particolare per i giovani, si è trattato di uno stimolo eccessivo del sistema immunitario. Così, è stata liberata la predisposizione alla narcolessia". Presso Mathis sono in cura due degli almeno cinque casi noti in Svizzera.
L’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) non si sbilancia su un presunto legame tra il vaccino contro la suina e l’apparizione di narcolessia. L’Ufsp spiega tuttavia che al momento della diffusione del vaccino, non erano disponibili molti dati a riguardo. "Tuttavia, abbiamo valutato le informazioni ricevute sufficientemente ampie per deciderci a favore del vaccino in considerazione di una valutazione dei danni e dei benefici", spiega la portavoce dell’Ufsp Mona Neidhart.


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