D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 27 febbraio 2013

La strage di Ustica “uccide” ancora


- Alessandro Avvisato – Contropiano.org -
Undici testimoni sulla Strage di Ustica sono “morti” tra il 1981 e il 1995. La procura di Massa riapre l’inchiesta per “omicidio contro ignoti” su un incidente aereo nel 1992 sulle Alpi Apuane, due piloti morirono.
La notizia è di quelle che pesano. La procura di Massa ha infatti riaperto l’inchiesta sull’incidente aereo nel quale morirono, il 2 febbraio 1992 sulle Alpi Apuane, i piloti Alessandro Marcucci e Silvio Lorenzini.
Il pm Vito Bertoni indagherà per omicidio contro ignoti. A settembre, l’associazione antimafia ‘Rita Atria’ aveva presentato un corposo esposto per chiedere la riapertura delle indagini contestando la tesi ufficiale secondo la quale i due piloti del velivolo antincendio erano morti in seguito a un incidente.
Alessandro Marcucci era un ex pilota dell’aeronautica militare coinvolto come testimone nell’inchiesta per la strage di Ustica.
Secondo l’associazione antimafia, l’incidente non fu causato da una “condotta di volo azzardata, così come sostennero invece le conclusioni della commissione d’inchiesta tecnica nominata dal ministero dei trasporti, addebitata al pilota Sandro Marcucci”, bensì fu uno “strano incidente, che verosimilmente, potrebbe essere attribuito a un attentato attuato con un ordigno al fosforo posto nel cruscotto del velivolo”.
L’associazione rende noto anche che l’Avv. Alfredo Galasso, difensore dei familiari delle vittime di Ustica, chiede che siano riaperte anche le indagini sulla tragedia di Ramstein, dove persero la vita proprio i due piloti italiani che al loro riento in Italia erano attesi a testimoniare davanti al Giudice Santacroce, che al tempo gestiva l’indagine su Ustica.
Qui di seguito il lungo elenco di testimoni sulla strage di Ustica morti negli anni successivi:
  • 9 maggio 1981 - Stroncato da un infarto muore il giovane capitano Maurizio Gari, capocontrollore della sala operativa della Difesa aerea a Poggio Ballone. Era di servizio la sera del disastro.
  • 23 gennaio 1983 - In un incidente stradale perde la vita Giovanni Battista Finetti, sindaco di Grosseto. Aveva ripetutamente chiesto informazioni ai militari del centro radar di Poggio Ballone.
  • 31 marzo 1987 - Viene trovato impiccato (la polizia scientifica dirà «In modo innaturale») il maresciallo Mario Alberto Dettori, in servizio a Poggio Ballone la sera del 27 giugno 1980. «Aveva commesso l’imprudenza di rivelare ai familiari di aver assistito a uno scenario di guerra», ha detto Priore.
  • 12 agosto 1988 - Muore in un incidente stradale il maresciallo Ugo Zammarelli. Era in servizio presso il SIOS (Servizio segreto dell’aeronautica) di Cagliari.
  • 28 agosto 1988 - Durante una esibizione delle Frecce Tricolori a Ramstein (Germania) entrano in collisione e precipitano sulla folla i colonnelli Mario Naldini e Ivo Nutarelli. Quest’ultimo due giorni dopo doveva essere interrogato da Priore. La sera del 27 giugno 1980 si erano alzati in volo da Grosseto e avevano lanciato l’allarme di emergenza generale. Perché? Cosa avevano visto? I comandi dell’aeronautica militare e la Nato non lo hanno mai rivelato.
  • 1° febbraio 1991 - Viene assassinato il maresciallo Antonio Muzio. Era in servizio alla torre di controllo di Lamezia Terme quando sulla Sila precipitò il misterioso Mig libico.
  • 2 febbraio 1992 – In un incidente aereo a Campo cecina (Alpi Apuane) muoiono Alessandro Marcucci e Silvio Lorenzini.
  • 13 novembre 1992 - In un incidente stradale muore il maresciallo Antonio Pagliara, in servizio alla base radar di Otranto.
  • 12 gennaio 1993 - A Bruxelles viene assassinato il generale Roberto Boemio. La sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità per la sciagura del DC 9 e per la caduta del Mig libico sulla Sila. La magistratura belga non ha mai fatto luce sull’omicidio.
  • 21 dicembre 1995 - È trovato impiccato il maresciallo Franco Parisi. Era di turno la mattina del 18 luglio 1980 (data ufficiale della caduta del Mig libico sulla Sila) al centro radar di Otranto. Doveva essere ascoltato come testimone da Priore.
Per altre informazioni: http://www.ritaatria.it/

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