D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 19 dicembre 2012

Dopo il dispiegamento della Nato di missili anti-missile Patriot al confine tra Turchia e Siria, Teheran ha parlato chiaramente di preparativi per una guerra mondiale. 

La Siria è in fiamme, ma la tensione si è già propagata in tutto il Medio Oriente, 
raggiungendo la vicina Turchia e l’Iran, paese legato a doppio filo con il destino di Bashar al-Assad a Damasco. Teheran infatti è un saldo alleato di Assad, forse l’ultimo alleato di Assad nell’area oltre ad Hezbollah, e secondo alcune voci diversi analisti militari iraniani sarebbero in Siria per aiutare le forze armate siriane contro i ribelli. D’altro canto anche Ankara ha preso parte attiva nel conflitto siriano permettendo a migliaia di ribelli di infiltrarsi in Siria transitando proprio dalla Turchia, e diversi incidenti diplomatici tra Ankara e Damasco hanno anche rischiato di far saltare il banco, scatenando una guerra anche tra i due Paesi. Sulla base di quegli incidenti tuttavia, la Turchia ha ottenuto dalla Nato il dispiegamento di diversi missili Patriot sul confine con la Siria, una misura sulla carta a carattere difensivo, ma che secondo molti potrebbe rappresentare un prologo a un conflitto mondiale ormai imminente. Questo almeno è ciò che pensano i vertici militari iraniani che, senza giri di parole, sabato hanno parlato alla Tv nazionale di una minaccia alla pace e al futuro dell’umanità. A parlare è stato il Generale delle Forze Armate iraniane Hassan Firouzabadi, che ha ammonito che la mossa dei Patriot potrebbe avere l’unico risultato di aggravare sul campo il conflitto siriano.  ”Sfortunatamente, uno dopo l’altro, i paesi occidentali stanno approvando il dispiegamento di missili Patriot al confine con la Siria mentre stanno in realtà pianificando una guerra mondiale, che è molto pericolosa per il futuro dell’umanità e dell’Europa“, ha detto Firouzabadi ai microfoni della Tv nazionle, chiedendo poi subito dopo alla Turchia di ripensarci, prima che sia troppo tardi.

Il 21 novembre Ankara aveva richiesto ufficialmente alla Nato di dispiegare i missili Patriot lungo il confine con la Siria dopo una serie di incidenti di frontiera. Il 4 dicembre la richiesta della Turchia è stata accettata con la Germania e l’Olanda che stanno preparando l’invio di altre batterie di missili. Secondo alcune stime ci saranno 400 soldati tedeschi e 360 olandesi che accompagneranno le batterie di missili nel gennaio 2013. Come se non bastasse in Turchia arriveranno altri 400 soldati americani dispiegati direttamente dal segretario americanoLeon Panetta assieme ad altre due batterie di Patriot. Alla luce di questo Ankara ha permesso di buon grado ai suoi alleati della Nato di costruire una nuova base militare nella provincia occidentale di Izmir nei primi giorni di dicembre. Inoltre alcuni specialisti e tecnici della Nato starebbero cercando possibili siti per piazzare le batterie di Patriot nella provincia di Sanliurfa, a sua volta confinante con la Siria. La cosa preoccupante però è che oltre a Teheran, anche Mosca ha esternato le sue preoccupazioni riguardo al dispiegamento dei Patriot. La Russia è l’ultimo grande alleato di Damasco in Medio Oriente, e il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha parlato nelle scorse ore di una situazione difficile, nella quale “Ogni provocazione potrebbe portare a grandi conflitti armati“. Sabato il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, ha promesso a teheran di non voler permettere all’Occidente di esautorare Bashar Assad.

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