D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


sabato 29 settembre 2012

Infermieri perdono fiducia nei vaccini e diffidano delle autorità sanitarie


di Gabriele Milani -
Protesta personale sanitario statunitense
È musica per le mie orecchie e sinfonia per la mia anima. Gli infermieri americani stanno finalmente rendendosi conto della gravità di quanto i vaccini possono danneggiare il proprio corpo e quello dei bambini.
Uno studio sui vaccini mostra che gli infermieri americani hanno una fiducia molto bassa nelle autorità sanitarie dopo che la vaccinazione per la pandemia influenzale H1N1 si è dimostrata un falso.
La frode pandemica H1N1 del 2009 perpetrata dalle autorità sanitarie in tutto il mondo sembra aver fallito quella che era la trama orchestrata. Invece di rafforzare l’efficacia della vaccinazione come da più parti “è sostenuto”, in realtà ha creato maggiori dubbi anche all’interno della categoria medica e infermieristica.
Lo studio sui vaccini intitolato “Quali menzogne dietro i bassi tassi di vaccinazioni tra gli infermieri che trattano neonati?” è la prova di una crescente resistenza a vaccinare i bambini nel mondo sviluppato.

Ciò che reputo spiacevole è che molti di questi colleghi infermieri rifiutano le vaccinazioni per se stessi, ma procedono ancora a somministrare questi veleni ai neonati per proteggere il loro rapporto di lavoro. Questo è abbastanza vile, contraddittorio e per lo meno vergognoso, non solo come professionista della salute, ma come essere umano.
L’obiettivo dello studio era di identificare le barriere e le ragioni dei perché gli infermieri hanno scelto di fatto di non vaccinarsi contro la pertosse, nonostante il fatto che il vaccino contro la pertosse è il vaccino che questi infermieri somministrano ai neonati ogni giorno.
Due grandi temi e due temi minori sono stati identificati basandosi su metodi qualitativi, come descritto nella letteratura.

Mancanza di fiducia nelle autorità sanitarie

La maggior parte degli infermieri in tutti i gruppi focus, a variabilità di gradi, hanno espresso una mancanza di fiducia nelle autorità sanitarie per quanto riguarda la loro raccomandazione ad essere vaccinati. Questo è soprattutto legato alla recente bufala pandemica influenzale H1N1.
[...] c’è stato un cambiamento drastico nella fiducia [...]
[...] mi sento veramente in crisi di fiducia per la vicenda della influenza suina [...]
La diffidenza globale generata durante la pandemia A/H1N1 si è però rivolta direttamente anche contro il vaccino per la pertosse, quando essi sono stati invitati a vaccinarsi.
La stessa diffidenza, dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione ai danni dell’ex Ministro De Lorenzo  [colui che ha introdotto illegalmente nel nostro paese il vaccino anti-epatite B] è possibile sollevarla anche qui in Italia per il vaccino anti-epatite B.

Trattamento degli infermieri da parte del datore di lavoro

Gli infermieri americani hanno espresso la loro frustrazione nei confronti dell’amministrazione e hanno lamentato il trattamento ricevuto da parte dell’amministrazione che non ha avuto alcun rispetto nei loro confronti come “individui”.
Alcuni dei commenti che riguardavano il vaccino contro la pertosse, sono:
[...] essi devono trattarci come esseri umani [...]
[...] non siamo soldati [...]
La maggior parte dei commenti correlati al vaccino influenzale, sono:
[...] noi eravamo minacciati, abbiamo ricevuto più e-mail che ci chiedevano chi si è vaccinato e chi non si è vaccinato e perchè non si è vaccinato [...]

Il diritto all’autonomia

Gli infermieri hanno espresso sentimenti contrastanti di fronte alla insistente raccomandazione del Ministero della Salute, a tutela degli operatori sanitari, di essere vaccinati. Non vogliono che gli venga detto cosa devono fare e rivendicano una decisione autonoma.
Al riguardo della pertosse:
[...] Un’infermiera ha avuto casi di pertosse in ospedale ed è risultata sieropositiva. Ecco che allora tutti gli infermieri sono stati invitati a vaccinarsi per essere immunizzati, ma nessuno ha voluto sottoporsi a vaccinazione ed essa ha ritenuto questo comportamento più che corretto!… cosa siamo?  in regime da Unione Sovietica?… Per principio non mi vaccino nemmeno quest’anno[...] afferma l’infermiera.
Al riguardo dell’influenza:
[...] se voglio, mi vaccinerò, io sono un adulto, sono responsabile, se vogliono che mi vaccino, esso non servirà comunque [...] dice un medico.
All’interno di questo conflitto, tra se stessi e la professione, tutti gli intervistati volevano che fosse data la possibilità di decidere autonomamente se farsi vaccinare oppure no.
Sapevano che dovevano lavorare come da “istruzioni operative” per quanto riguarda il rapporto coi neonati. Tuttavia, essi non accettavano le raccomandazioni alla cieca fornite per se stessi.
[...] c’è una linea di condotta che separa me stesso dal vaccinare all’essere vaccinato. Personalmente sono contro le vaccinazioni, ma non sono contro la politica nazionale per quanto riguarda i vaccini, chi vuole può richiedere di essere vaccinato [...]
[...] non voglio che nessuno mi obblighi ad essere immunizzato, non voglio, anche se è obbligatorio, anche se si tratta di pertosse, non voglio essere vaccinato [...]

Sfiducia nei confronti dell’informazione sanitaria

Molti infermieri hanno affermato che le informazioni ricevute non erano adeguate e non rispondevano alle loro esigenze. Hanno ritenuto che le informazioni ricevute non erano di aiuto alle famiglie,  ai consulenti legali, o sufficientemene chiare per assumere decisioni in merito alle vaccinazioni. Questa è stata nel contesto la loro forma di sfiducia nei confronti del Ministero della Salute.
[...] con l’influenza suina c’era un sacco di disinformazione ancor prima dell’inizio, e c’era un sacco di confusione all’inizio [...]
[...] voi non potete farci il lavaggio del cervello proprio a noi, si aspettano che noi dimentichiamo quello che è stato detto tre mesi fa o un anno fa e ci sia un nuovo inizio, parte di ciò che abbiamo fatto noi non era così giusto, ora dobbiamo fare qualcos’altro … Si può fare sul posto di lavoro ma non posso nella mia vita privata [...]

Un modello di ruolo

La maggior parte degli infermieri non si considera come “modello di ruolo” e sostengono che non dovrebbero essere tenuti a rivelare i loro comportamenti personali o credenze ai pazienti che pongono domande su loro stessi. Tuttavia, alcuni infermieri hanno avuto problemi con la loro decisione di non essere immunizzati, nei dibattiti che erano iniziati tra gli infermieri in tutti i gruppi focus.
[...] quello che faccio come persona e le mie convinzioni come professionista non sono rilevanti per tutti [...]

Paura degli effetti collaterali

Gli infermieri hanno raccontato le loro esperienze in merito agli effetti collaterali dei vaccini. Hanno ritenuto che, tra il rischio di contrarre la malattia e la gravità della stessa, non valeva la pena di correre il rischio di farsi iniettare un vaccino che non era in uso abbastanza a lungo da sapere quali erano gli effetti collaterali. Questo comportamento è stato diretto sia verso vaccini per l’influenza che verso la pertosse, e avevano la reale sensazione che le autorità li stavano usando come cavie.

Il vento sta cambiando e il gioco della vaccinazione sta finendo

Non ho alcun dubbio che vedremo un giorno la fine delle vaccinazioni e sarà svelata la pratica barbarica che è veramente, specialmente su neonati e bambini.
Gli ideali antivaccinalisti espressi dagli infermieri americani sono un’indicazione della resistenza all’interno di circoli medici. Emozioni e atteggiamenti, quali la paura nei vaccini e la sfiducia nelle autorità sanitarie, sono i fattori principali rilevabili anche dai bassi tassi di conformità che avvengono sistematicamente nella pratica vaccinale.
Questi atteggiamenti e soprattutto le emozioni possono influenzare le azioni verso altri vaccini in futuro. Alla fine i medici e gli studenti di medicina inizieranno a porsi sagge domande in merito alla pratica vaccinale. Il castello di carte si sta sgretolando e le bufale sulle vaccinazioni, vendute dalle autorità sanitarie, hanno promosso un senso di consapevole responsabilità nella popolazione esposta.

Fonte: Autismo & Vaccini, 23 aprile 2012

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