D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 10 luglio 2012

Il disegno criminale di far fallire gli Stati...



“manipolazione di mercato pluriaggravata e continuata”
L'indagine avviata mesi fa dalla Procura di Trani arriva finalmente a smascherare il disegno criminale che le agenzie di rating hanno realizzato a danno dell'Italia (e non solo). 

La strategia delle agenzie di rating è sempre stata chiara: quando i mercati mondiali sono entrati in una fase in cui le banche (e le speculazioni nei mercati) stavano iniziando a non fruttare più come prima, per costringere gli Stati ad attuare politiche nocive per i cittadini ma utili agli interessi delle banche (e delle multinazionali che le posseggono), le agenzie di rating hanno iniziato a diffamare gli Stati (quindi anche l'Italia), declassandoli pesantemente, e quindi hanno fatto scappare gli investitori, alzare lo spread (lo specchio per le allodole che tanta paura fa alla gente comune) e gettare anche il nostro paese nel caos. Da noi c'era un governo "Burlesque", che tanto ha fatto, ma solo per se e la sua schiera di cortigiani e cortigiane e niente ha fatto per il paese e questo è il motivo per cui, grazie al  disinteresse verso la cosa pubblica, unito all'inettitudine al governo, l'attacco premeditato al nostro Stato è arrivato a buon fine.
L'uomo delle banche (e della Chiesa), è l'uomo di Moody's: un totale conflitto di interessi di cui quasi nessuno si è accorto. La disperazione italiana per il niente del "Burlesque", ha fatto accogliere come un salvatore questo cinico e scaltro soggetto, che ha fatto finta di apparire l'uomo della provvidenza, ma nella realtà ha attuato delle politiche economiche e sociali che per arricchire le banche e mantenere i privilegi (e i soldi), hanno distrutto la società civile e l'economia italiana. Oggi i cittadini italiani lavorano (i fortunati che lo hanno, il lavoro, agli altri rimane il suicidio o la fuga all'estero) per pagare tasse salatissime e sempre più alte, i cui proventi arricchiscono le banche tanto care all'uomo delle banche. Lo spread oggi è dov'era prima della sua nomina, le agenzie di rating continuano a bastonarci. Ha distrutto l'economia italiana: alzando accise e tasse ha tolto denaro ai cittadini (ceto medio-basso: il 90% della popolazione), e questa minore ricchezza nelle tasche sta distruggendo i consumi e accelerando la depressione economica, perché sempre più aziende chiudono. La miopia e l'incapacità (ma forse è tutto voluto) di questo uomo (e della sua congrega di "tecnici") in abito sono lo schiaffo alle esigenze e alla vita della gente comune.
Questo castello di delinquenza d'alto livello sta però per crollare, la Procura di Trani ha appena chiuso le indagini sull'agenzia di rating Standard & Poor’s, indagata insieme a Fitch e Moody’s per i giudizi negativi dati sull'Italia e il conseguente crollo dei mercati. L’inchiesta sul comportamento anomalo delle agenzie era partita in seguito ad una denuncia di due associazioni dei consumatori, nell'avviso di conclusione indagini, il Pm contesta a S & P di aver posto in essere “una serie di artifici concretamente idonei a provocare una destabilizzazione dell’immagine, prestigio e affidamento creditizio dell’Italia sui mercati finanziari”.
L’imputazione è quindi “manipolazione di mercato pluriaggravata e continuata”, e nel procedimento verrà chiamata ad esprimersi anche la Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), a cui nell'atto della Procura viene richiesto di valutare l’opportunità di continuare a far operare S & P in Italia. La Commissione a questo punto potrebbe persino decidere di costituirsi parte civile e/o mandare gli atti all’Esma (European Sales and Marketing Association) affinché valuti a sua volta l’apertura di una indagine per quanto di sua competenza. Tra le valutazioni più sospette, ci sono quelle del 20 maggio e dell’ 1 luglio 2011, per colpa delle quali vi furono ingenti danni all'economia e l’immagine del nostro Paese. 

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